Considerations To Know About reato di danneggiamento
Sequestro preventivo finalizzato alla confisca: le Sezioni unite impongono l'onere di motivare sul periculum in mora
Secondo gli ermellini, deve confermarsi il principio secondo il quale oggetto di sequestro impeditivo non può essere una qualsiasi cosa pur suscettibile di aggravare o protrarre le conseguenze di un reato ovvero di agevolare la commissione di altri reati, essendo necessario che si tratti, altresì, di una cosa in qualche modo pertinente al reato oggetto di indagine. Anche sulla sussistenza di tale vincolo il giudice deve rendere effettiva motivazione.
321 c.p.p. e, in quanto tale, se ne discosti anche in punto di requisiti applicativi. In virtù di questa premessa, si afferma che l’onere di valutare in concreto la sussistenza del periculum in mora
L’apprezzamento dei gravi indizi deve portare il giudice a ritenere l’esistenza di una ragionevole e consistente probabilità di responsabilità, in un procedimento che avvicina la prognosi sempre più advert un giudizio sulla colpevolezza, sebbene presuntivo in quanto condotto allo stato degli atti, ma riferito alla complessa fattispecie di illecito amministrativo attribuita all’ente indagato (Sez. 34505/2012).
L’esigenza di disporre il sequestro preventivo può verificarsi in ogni fase e grado del procedimento e, pertanto, anche dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, atteso che esso è finalizzato advertisement evitare le conseguenze del reato anche dopo la sua consumazione. Cass. pen. sez. I 5 settembre 2001, n. 33414
Se si considera che, in ossequio alla formulazione testuale del secondo comma dell’art. 321 c.p.p., anche tali più recenti tipologie di confisca sono incluse nell’ambito di operatività del sequestro preventivo, risulta quanto mai opportuno che la soluzione accolta dalle Sezioni unite nella pronuncia de qua venga
Non è possibile disporre il sequestro impeditivo di un bene anche se questo sia suscettibile di aggravare o protrarre le conseguenze di un diverso reato o di agevolare la commissione di altri reati, in quanto occorre un nesso di pertinenzialità tra il bene e il reato oggetto dell'indagine.
, sottesa all’esercizio del potere ablatorio, non sia oggetto di una deduzione implicita, ma debba essere adeguatamente motivata, in ossequio al carattere residuale che connota – o almeno dovrebbe connotare – la tutela cautelare.
(In motivazione, la S.C. ha precisato che il sequestro funzionale alla confisca diretta pucolpire anche una somma corrispondente al valore nominale di quella illegalmente percepita, purché il denaro sequestrato sia comunque riferibile all’indagato e sussista il rapporto pertinenziale tra il numerario sottoposto a vincolo e il reato del quale esso costituisce il profitto illecito). Cass. pen. sez. VI 16 aprile 2015, n. 15923
Non sussiste l’obbligo di rinnovazione dell’assunzione della prova dichiarativa nel caso in cui il giudice di appello, che riformi “in peius” la sentenza di condanna di primo grado, proceda solo ad una diversa qualificazione giuridica dei fatti, senza rivalutare il contenuto dichiarativo delle deposizioni dei testi escussi o modificare il giudizio sulla loro attendibilità.
Stante l’autonomia di natura e funzione sussistente tra i primi due commi dell’art. 321 c.p.p., la motivazione del sequestro finalizzato alla confisca non deve certamente vertere sulla pericolosità connessa alla libera disponibilità del bene in termini di incentivo a delinquere, poiché, altrimenti, l’istituto di cui al secondo comma finirebbe for every essere, di fatto, privato di qualsiasi funzione propria, venendo assorbito nel sequestro impeditivo.
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Il dimensionamento del profitto circoscritto al passivo recherebbe con sé, quale inevitabile corollario, l’irrilevanza penale di quella parte di condotta avente a oggetto la somma eccedente il passivo fallimentare.
Qualora il prezzo o il profitto c.d. accrescitivo derivante dal reato sia costituito da denaro, la confisca delle somme di cui il soggetto abbia comunque la disponibilità, deve, essere qualificata arrive confisca diretta e, in considerazione della natura fungibile del bene, destinato a confondersi con le altre disponibilità economiche del reo, non necessita della prova del nesso di apologia di reato derivazione diretta tra la somma materialmente oggetto della ablazione e il reato (SU, 31617/2015).